2010-01-24

Il sistema di scrittura giapponese - 1° parte  

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sistemgiapp
Il sistema di scrittura giapponese, prevede l'hiragana (平仮名 ひらがな), il katakana (片仮名 カタカナ), l'alfabeto (アルファベット come quello nostro) e i kanji (漢字 かんじ). Una tipica frase giapponese può contenerli tutti insieme. Un esempio: 昨日テレビで面白いCMを見ました, che significa "Ieri in televisione ho visto una pubblicità interessante". Come si può vedere nella frase sopra sono presenti tutti e quattro i sistemi di scrittura. La stessa frase possiamo riscriverla nel seguente modo: きのうテレビでおもしろいCMをみました. In questo caso ho omesso i kanji, ma questo non sempre è un vantaggio, in quanto utilizzando i kanji si facilita la distinzione delle parole che hanno lo stesso suono ma significato diverso.

Ovviamente, molte volte ciò si capisce anche in base al contesto nel quale la parola viene scritta. Nella frase sopra la parola きのう ha molti kanji, ad esempio 気嚢, 昨日, 帰納, 帰農, 機能. Ma basandosi sul contesto, non può essere altro che questo 昨日. Per おもしろい, invece non ci sono parole con lo stesso suono, per cui non ci sono problemi. みました (みる), anch'esso ha molti kanji, 見る, 観る, 診る, 看る, 視る, tutti con significati diversi. Però anche qui basti pensare al contesto e si intuisce di quale みる si tratta. Perciò il ruolo dei kanji è molto importante.
Per esempio questa frase: そのきかいがあったら, tradotta potrebbe essere, "se avessi quell'occazione", oppure "se avessi quello strumento". Non essendoci il kanji è difficile capire se si riferisce alla parola "strumento, apparecchio" oppure alla parola "occasione, opportunità". Scrivendola con i kanji l'ambiguità sparisce. Avremo その機会があったら, per dire "se avessi quell'occasione", e その機械があったら, per dire "se avessi quello strumento".
Per l'alfabeto non occore spiegazione, tranne il fatto che nel sistema giapponese viene usato l'alfabeto inglese, in quanto sono compresi J, K, X,Y e W.
I romaji (ローマ字, che sono i caratteri latini, quelli nostri in pratica) però, non hanno a che fare con l'alfabeto inglese, poichè con i romaji non si scrive altro che le parole in hiragana e katakana attraverso l'uso dei caratteri latini. Per esempio: 明日学校に行きます, diventa ashita gakkou ni ikimasu. I caratteri latini vengono detti ローマ字, ovvero caratteri romani, poichè vennero introdotti in giappone nei tempi in cui c'era l'impero romano.
Verso la fine del 1500 gli studiosi europei che andarono in Giappone cercarono di adattare i caratteri latini di quel tempo alla pronuncia giapponese, ma non fu molto possibile perchè alcuni fonemi non si adattarono. Più avanti verso la fine del 1900, un medico americano di nome James Curtis Hepburn, ritentò di adattare i caratteri latini alla lingua giapponese. ma l'esito fu peggiore di quello passato, poichè si aveva in accento molto "inglesizzato" e non corrispondente al suono della lingua giapponese. Più tardi 田中舘 愛橘 (たなかだて あいきつ), riusci a trovare un adattamento più o meno adeguato. In fatti questo era stato accettato dalla maggior parte delgli studiosi dell'epoca eccetto per gli studiosi dei paesi di lingua inglese. Cosi, si cercò di creare un adattamento tra il sistema realizzato dal medico americano e quello di 田中舘 愛橘. Durante il periodo delle guerre mondiali, si passo dal sistema del medico americano a questo misto più volte, Poi il sistema derivato dall'adattamento del sistema del medico americano e quello del sistema di 田中舘 愛橘 (訓令式ローマ字) venne definitivamente accettato dopo la seconda guerra mondiale. Comuque non mancano le parole in cui ci sono segni che mostrano l'utilizzo di un sistema rispetto all'altro. Esempio, una cittadina in Hokkaido, Yezo che si scrive えぞ, oppure il nome dell'azienda 島津 (しまつ) Shimadzu e ancora, la moneta giapponese che chiamiamo Yen, ma si scrive えん.

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